Risolviamo i dubbi sulla riproduzione assistita

A seconda dell’anamnesi e della situazione di ogni paziente, esistono diversi tipi di trattamenti di riproduzione assistita come: inseminazione artificiale (IA), fecondazione in vitro (FIV), donazione di ovuli (o doppia donazione) e adozione di embrioni.

La gravidanza attraverso il trattamento di riproduzione assistita avviene allo stesso modo di una gravidanza naturale. L’unica differenza tra le due gravidanze è che nella riproduzione assistita la fecondazione viene effettuata in laboratorio (FIVET, donazione di ovuli). Una volta che l’embrione è impiantato nell’utero, i sintomi, le sensazioni e lo sviluppo del bambino durante i nove mesi sono esattamente gli stessi di una gravidanza avvenuta naturalmente.

Il test di compatibilità genetica serve a ridurre le possibilità di trasmissione di malattie ereditarie alla nostra prole. La maggior parte della popolazione sana ha qualche mutazione recessiva nei propri geni, ma non la manifesta. Questo è ciò che si definisce essere un “portatore sano”. Se il nostro partner ha questa stessa mutazione, c’è una probabilità del 25% che nostro figlio la manifesti (sia malato), e una probabilità del 50% che sia egli stesso portatore sano. Sebbene rare, le malattie recessive sono spesso gravi e incurabili. Per rilevarle si ricorre al Test di Compatibilità Genetica.

Il progesterone è uno degli ormoni fondamentali durante i mesi di gravidanza. Alti livelli di progesterone impediscono all’utero di contrarsi e causare un parto prematuro. La placenta produce gran parte del progesterone necessario per portare avanti una gravidanza sana. Nella riproduzione assistita, bisogna tenere conto del fatto che i livelli di questo ormone aumentano dopo l’ovulazione, al fine di rendere l’endometrio ricettivo in modo che l’embrione possa impiantarsi in esso. Nel caso in cui ciò non accada, i livelli di progesterone diminuiscono per rigenerarsi nel ciclo mestruale successivo.

Si parla di infertilità secondaria quando la gravidanza non viene raggiunta o la paziente subisce diversi aborti spontanei dopo essere stata incinta in precedenza. Ci sono molte coppie o donne che affrontano trattamenti di fertilità per avere un secondo figlio, anche se hanno concepito il primo in modo naturale.

La fecondazione in vitro (FIV) è un trattamento di riproduzione assistita molto complesso. L’unione di ovulo e spermatozoo avviene in vitro, in laboratorio, al fine di ottenere embrioni di qualità ottimale per poi trasferirli nell’utero della paziente. La gravidanza si verifica quando l’embrione si impianta correttamente nell’utero.

La fecondazione in vitro (FIV) è raccomandata in:

1. Pazienti con precedenti fallimenti nei trattamenti di inseminazione artificiale (IA).
2. Donne in età avanzata con ovociti di bassa qualità.
3. Donne con lesioni delle tube di Falloppio o assenza delle stesse.
4. Donne con endometriosi grave.
5. Coppie in cui il maschio presenta uno spermiogramma con bassa qualità dello sperma.
6. Pazienti che hanno bisogno di realizzare una diagnosi genetica preimpianto.

La diagnosi di fertilità di coppia comprende:

1. Prima visita medica
2. Visita ginecologica ed ecografia
3. Ormone antimulleriano (per conoscere lo stato della riserva ovarica)
4. Spermiogramma (per determinare la qualità dello sperma)
5. Consulenza per conoscere e valutare i risultati

Il Piano di Garanzia Gravidanza e Nascita comprende:

1. Valutazione medica iniziale per determinare il trattamento più appropriato per ogni paziente.
2. Una durata di 24 mesi, che può essere estesa ad altri 6 mesi se indicato dalla Direzione Medica.
3. Controlli ecografici, esami del sangue e test di gravidanza.
4. Numero illimitato di tentativi di trasferimento di embrioni per tutta la durata della garanzia.
5. Rimborso del 100% dell’importo del piano selezionato in caso di esito negativo.

Le cliniche si trovano a Madrid, Siviglia, Marbella e Ceuta.

La gonadotropina corionica umana, meglio conosciuta come Beta-hCG, è una proteina glicoproteica sintetizzata dai tessuti embrionali. Questo ormone viene rilasciato dall’embrione quando si impianta nell’utero della madre, quindi è noto come “ormone della gravidanza”. L’ormone Beta hCG compare nelle urine e nel sangue quando l’embrione inizia a svilupparsi (circa 10 giorni dopo la gestazione). Per questo motivo, in Ovoclinic misuriamo i livelli di questo ormone attraverso un esame del sangue per determinare se è in atto o meno una gravidanza dopo il trasferimento dell’embrione (10 giorni dopo).

Gli embrioni vengono classificati in base alla loro qualità, per poter scegliere successivamente quello che verrà trasferito nell’utero materno quando si utilizzano trattamenti di riproduzione assistita, come la donazione di ovuli o la fecondazione in vitro. Per fare ciò, vengono presi in considerazione alcuni parametri tra cui: il numero di cellule e la loro simmetria, il tipo e la percentuale di frammentazione cellulare, il tasso di divisione embrionale, per esempio.

Sono classificati in A, B, C e D:

1. Embrione A: embrioni di ottima qualità e massima capacità di impianto
2. Embrione B: embrioni di buona qualità e capacità di impianto
3. Embrione C: embrioni di media qualità e capacità di impianto
4. Embrione D: embrioni di bassa qualità e capacità di impianto

Quando i nostri embriologi analizzano gli embrioni prima di eseguire il trasferimento, scelgono gli embrioni di qualità A o B, in quanto sono gli embrioni che hanno maggiori probabilità di impianto per ottenere le tanto attese “beta positive” . Gli embrioni rimanenti possono essere vitrificati per tentativi successivi o donati per realizzare trattamenti in coppie che ne hanno la necessità (donazione di embrioni).

La legatura delle tube è un metodo contraccettivo permanente, in quanto rende impossibile rimanere incinta in modo naturale. Tuttavia, anche se le tube sono legate, è possibile ottenere una gravidanza attraverso due opzioni:

1. Fecondazione in vitro (FIV): un metodo mediante il quale l’ovulo e lo spermatozoo vengono uniti in laboratorio e poi trasferiti nell’utero della donna.
2. Inversione della legatura delle tube: comporta un intervento chirurgico per riattaccare le estremità delle tube che erano “chiuse”, anche se questa procedura non garantisce il recupero al 100% della fertilità.

Il dispositivo INVOcell è il primo e unico dispositivo medico per la coltura intravaginale, che consente lo sviluppo embrionale all’interno del corpo della futura mamma, come avverrebbe naturalmente. A seconda dei casi e della qualità dello sperma, gli ovuli e gli spermatozoi verranno depositati (FIV convenzionale) o gli ovuli verranno inseriti dopo essere stati microiniettati con lo sperma (FIVET/ICSI). Successivamente, INVOcell viene inserito nella vagina nello spazio sotto la cervice e tenuto in posizione dal dispositivo di ritenzione. In questo modo, il processo di sviluppo embrionale avviene all’interno del corpo della donna, stando con lei fin dal primo giorno.

Da Ovoclinic puoi finanziare il tuo trattamento di Riproduzione Assistita, poiché offriamo i nostri piani di finanziamento personalizzati.

ICSI è l’acronimo di Intracytoplasmic Sperm Injection. È la tecnica di fecondazione più precisa che esista. L’embriologo in laboratorio seleziona, da un campione di sperma, un singolo spermatozoo e lo inietta nell’ovulo con una micropipetta (uno speciale microago). In questo modo è possibile selezionare, tra tutti gli spermatozoi, quello con le migliori condizioni (migliore morfologia e migliore motilità).

È la tecnica di fecondazione oggi più comune per tutti i tipi di trattamenti che richiedono la fecondazione in laboratorio. É particolarmente indicato nelle coppie in cui all’uomo è stata diagnosticata una bassa qualità dello sperma (bassa concentrazione di spermatozoi, scarsa motilità o morfologia), nelle coppie con campioni di sperma crioconservati (congelati), negli uomini con azoospermia (in cui non si trovano quasi spermatozoi) o che hanno subito una vasectomia o nelle donne senza un partner maschile che vogliono sottoporsi a un trattamento con seme di donatore.

Se hai più di 30 anni, puoi congelare gli ovuli crioconservandoli, dandoti la possibilità di diventare madre in seguito. I passaggi da seguire durante il processo sono i seguenti:

1. Stimolazione ovarica: per favorire lo sviluppo di più follicoli ovarici.
2. Puntura ovarica: una piccola procedura per estrarre gli ovociti.
3. Congelamento in azoto liquido: Gli ovuli estratti saranno immersi in azoto liquido per la conservazione.
4. Questi ovuli saranno conservati fino a quando non deciderai di fare il grande passo senza perdere la loro qualità ovocitaria.

I fallimenti dell’impianto embrionale si verificano quando la gravidanza non viene raggiunta dopo tre trasferimenti di embrioni di buona qualità.

Le cause del fallimento dell’impianto embrionale possono essere:

1. Cause embrionali: quando l’embrione presenta un’alterazione genetica proveniente dall’ovulo o dallo spermatozoo.
2. Cause uterine: sono quelle che influenzano la ricettività endometriale (problemi endometriali, polipi o anomalie dell’impianto).
3. Cause sistemiche: quelle che non sono direttamente correlate al sistema riproduttivo, come ad esempio disturbi del sistema immunitario o di coagulazione del sangue.

Per risolvere o evitare il ripetersi del fallimento dell’impianto, la causa deve essere studiata e affrontata con una delle seguenti tecniche: coltura fino a blastocisti, DGP (Diagnosi Genetica Preimpianto), Test di Ricettività Endometriale (ERA), Hatching Assistito, ad esempio.

Un decumulo o denudazione è un processo per rimuovere le cellule del cumulo che circondano l’ovulo dopo la puntura follicolare e prima che venga eseguita la FIVET-ICSI.

Le tecniche di recupero degli spermatozoi sono un insieme di procedure per i pazienti senza spermatozoi nell’eiaculato o che hanno subito una vasectomia. Gli spermatozoi possono essere estratti dall’epididimo (tubo stretto e allungato nella parte posteriore del testicolo) o dal testicolo del paziente utilizzando una varietà di tecniche più complesse.

Il ritmo e lo stile di vita attuali fanno sì che l’età per rimanere incinta sia sempre più avanzata, quindi ci sono molte coppie e donne single che si chiedono fino a che età possono avere figli. A partire dai 35 anni, le possibilità di ottenere una gravidanza naturale diminuiscono a causa della diminuzione della riserva ovarica e della scarsa qualità degli ovuli. Questo declino aumenta man mano che ci si avvicina ai 40 anni, man mano cioè che ci si avvicina alla menopausa. Grazie alle attuali tecniche di Riproduzione Assistita, rimanere incinta in età materna avanzata non è più impossibile, anche se si raccomanda che l’età per diventare madre non superi i 50 anni, poiché aumentano le possibilità di complicazioni.

La riserva ovarica è il numero di ovuli nelle ovaie in un dato momento. Per misurare questa quantità, si può ricorrere a differenti test, come la conta dei follicoli per mezzo di un’ecografia vaginale, o con un esame del sangue che misura l’ormone antimulleriano (AMH), che ci dirà, a seconda dell’età, se la riserva di ovuli è normale, alta o bassa. Conoscere la Riserva Ovarica dà la possibilità di pianificare la maternità e, se necessario, optare per la crioconservazione degli ovuli e poter scegliere il momento più opportuno per diventare madre.

La biopsia embrionale è una tecnica che viene eseguita nel laboratorio di fecondazione in vitro al fine di conoscere le informazioni genetiche o cromosomiche dell’embrione e quindi selezionare quello di  migliore qualità per poterlo trasferire.

La biopsia embrionale è consigliata quando la coppia è portatrice di anomalie del cariotipo e può portare ad avere bambini affetti da una malattia rara. È consigliato anche per le donne con aborti spontanei ripetuti, fallimento dell’impianto embrionale o età avanzata, e per gli uomini con alterazione seminale molto elevata.

Una biopsia embrionale viene eseguita dopo che l’embrione è stato lasciato evolvere allo stadio di blastocisti (giorno 5). Si prelevano diverse cellule che farebbero parte della struttura placentare e non dell’embrione per ridurre il rischio di provocargli alcun danno. Queste cellule vengono analizzate in laboratorio per assicurarsi che l’embrione da trasferire abbia il massimo potenziale per dare un bebè sano.

La fecondazione in vitro tradizionale (FIV) è un trattamento di riproduzione assistita molto complesso. Nella fecondazione in vitro convenzionale, l’unione tra l’ovulo e lo spermatozoo avviene su una lastra di vetro. L’ovulo viene depositato accanto a una goccia con migliaia di spermatozoi e si attende 24 ore affinché la fecondazione avvenga naturalmente.

L’inseminazione artificiale (AI) è consigliata alle giovani donne, fino a 37 anni di età, poiché al di sopra di questa età le probabilità di gravidanza sono basse. Nel caso di coppie di due donne o di donne senza partner, che utilizzeranno il seme di un donatore, si può aumentare l’età limite a  38 o 39 anni. In caso di esecuzione di un’inseminazione artificiale con lo sperma del partner, si consiglia di realizzarla solo nei casi di coppie che stanno cercando una gravidanza da poco tempo e in cui il maschio abbia un numero di spermatozoi mobili superiore a 5 milioni/ml.

Tra tutte le donatrici disponibili, si selezionerà quella che più ti assomiglia fisicamente.

Normalmente, la raccomandazione è quella di rivolgersi a uno specialista in riproduzione se dopo un anno di rapporti sessuali non protetti nei giorni fertili della donna non si ottengono risultati positivi, anche se questi tempi possono variare a seconda di alcuni casi.

1. Sterilità: quando dopo un anno di rapporti sessuali regolari e senza l’uso di metodi contraccettivi, non si raggiunge una gravidanza.
2. Infertilità: è attribuita all’incapacità di portare a termine la gravidanza, cioè all’incapacità di avere un bambino sano.

La tecnica MACS, nota anche come tripla selezione spermatica, è una delle tecniche più avanzate nella riproduzione assistita. Grazie ad essa, gli embriologi possono selezionare gli spermatozoi che non hanno marcatori apoptotici da utilizzare nella fecondazione.

Dopo un test di gravidanza negativo e il primo ciclo mestruale successivo ad esso, è possibile iniziare una nuova fecondazione in vitro (FIV). Prima di riprendere il trattamento, in Ovoclinic ci accertiamo della salute tanto fisica quanto psicologica dei pazienti, verificando che tutto sia corretto prima di iniziare un nuovo tentativo.

Il noto lutto genetico è una reazione emotiva che alcune coppie provano quando ricorrono a gameti donati (spermatozoi o ovuli) e che può generare paura, tristezza o difficoltà ad accettare che il loro bambino non avrà il loro stesso materiale genetico. È del tutto normale avere questi sentimenti, quindi è raccomandabile parlare apertamente dei propri dubbi con i professionisti, mantenere il dialogo con il partner e, se necessario, ricorrere al supporto di un professionista che aiuti la coppia ad accettare questi sentimenti, ad emozionarsi di nuovo e a rimettersi in cammino per diventare genitori.

Lo screening della fertilità è raccomandato per:

1. Casi in cui la donna ha meno di 35 anni e dopo un anno di ricerca di gravidanza non la raggiunge.
2. Quando la donna ha più di 35 anni e non ha ottenuto una gravidanza da sei mesi.
3. Per le donne di qualsiasi età che cercano una gravidanza da più di sei mesi e in cui sono presenti fattori di rischio pregressi come endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, aborti spontanei…
4. Nel caso del membro maschile della coppia, si consiglia un controllo se non si ha raggiunto una gravidanza in un anno di normali rapporti sessuali con il partner, o in sei mesi in caso di precedenti interventi chirurgici all’apparato genitale, difficoltà di erezione, ecc. e anche in caso di obesità, ipertensione o diabete.

1. La madre genetica è la donna della coppia che fornirà gli ovuli, che sarà sottoposta ad un trattamento ormonale di stimolazione ovarica programmato per il successivo prelievo degli ovuli.
2. La madre biologica o madre gestante sarà la donna che porta in grembo il bambino. Dovrà anche lei sottoporsi a un trattamento ormonale per preparare l’utero a un migliore impianto dell’embrione.

Durante il trattamento di fecondazione in vitro (FIV) è possibile provare fastidio addominale e una sensazione di gonfiore, ma la maggior parte delle pazienti può continuare con la propria routine abituale. L’unico giorno in cui si consiglia il riposo è il giorno della puntura follicolare, poiché questa procedura richiede la somministrazione di sedazione. Il giorno successivo è possibile tornare al lavoro senza problemi.

Il trasferimento di embrioni criopreservati è indicato per:

1. Coppie con embrioni congelati da cicli precedenti.
2. Adozione di embrioni donati.
3. Diagnosi genetica con trasferimento in differita.
4. Situazioni in cui sono presenti livelli alterati di estradiolo e progesterone elevati.
5. Donne con spessori endometriali superiori o inferiori a valori ottimali.

Lo swim-out consiste nel posizionare il campione di sperma del paziente direttamente nella piastra ICSI senza sottoporlo ad alcun tipo di trattamento.

Il processo per vitrificare gli ovuli è il seguente:

1. Stimolazione ovarica controllata
2. Puntura follicolare
3. Vitrificazione di ovociti in azoto liquido
4. Conservazione e manutenzione

In un trattamento di inseminazione artificiale, c’è una maggiore probabilità di gravidanza gemellare perché l’ovaio è normalmente stimolato a far crescere tra 1 e 4 ovuli di qualità. Essendoci più di un ovulo, ci sarà il rischio di incorrere in una gravidanza multipla, anche se la probabilità è di avere una gravidanza gemellare è di circa l’8%. Se la paziente non vuole correre questo rischio in nessuna circostanza, è possibile realizzare l’Inseminazione Artificiale (IA) con una dose ormonale molto bassa in modo che un singolo follicolo cresca, o addirittura su ciclo naturale, anche se si deve accettare che questo diminuirà le possibilità di gravidanza.

Il termine “riserva ovarica” descrive il potenziale funzionale dell’ovaio, cioè la capacità dell’ovaio di produrre ovuli di qualità sufficiente per ottenere una gravidanza evolutiva. Tra gli esami a cui una paziente deve sottoporsi prima di iniziare un trattamento di riproduzione assistita, la valutazione della riserva ovarica (RO) è senza dubbio uno dei più importanti. La conta dei follicoli antrali (RFA) o l’ormone antimulleriano sono due test che ci  danno informazioni sullo stato della riserva ovarica.

DGP è l’acronimo di Diagnosi Genetica Preimpianto. Si tratta di uno studio delle alterazioni genetiche e cromosomiche dell’embrione che viene fatto per garantire una prole sana e rilevare se ci sono alterazioni genetiche, prima di trasferirlo alla madre.

La vitrificazione degli ovuli è una tecnica che prevede l’estrazione e la vitrificazione degli ovuli di una donna durante i suoi anni più fertili. Questa tecnica permette di conservare gli ovuli a tempo indeterminato fino al momento in cui decide di fare il passo di diventare madre. Alcuni vantaggi sono:

1. Trattamento facile e veloce
2. Conservazione a tempo indeterminato
3. Prevenzione dei problemi di salute
4. Aumento delle possibilità di successo nel rimanere incinta

La prima visita di fertilità consiste in una valutazione della paziente o di entrambi i membri della coppia. Per fare ciò, verranno poste diverse domande per costruire un’anamnesi clinica, una storia riproduttiva e dei trattamenti che hanno ricevuto in precedenza o stanno ricevendo, con l’obiettivo di scoprire il motivo che influisce sulla loro fertilità. Sulla base di questi dati, verranno richiesti ulteriori test per pianificare il trattamento più appropriato per ogni paziente in modo personalizzato.