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INTERVISTA A CARMEN JONNES DI «CREANDO UNA VIDA»

Gala 10 años ovoclinic

Carmen Jonnes, esperta in riproduzione assistita, madre grazie alla FIVET e autrice del best seller “Alla ricerca della fertilità “. Oggi è una delle donne più influenti nel campo della fertilità grazie alla sua Community privata @creandounavida, dove aiuta le donne e le coppie che hanno problemi di concepimento a realizzare il loro sogno di creare una famiglia.

Vuoi saperne di più su di lei? Ti invitiamo a leggere l’intervista completa:

  • Nessuno meglio di te sa cosa vuol dire desiderare un figlio che non arriva. Oggi hai due bellissimi bambini e oltre 95 mila follower tra Instagram e YouTube. Come gestisci questo successo, come ti prendi cura della tua famiglia e come gestisci il tuo lavoro…?

La vita è una questione di priorità. Nel mio caso, il mio lavoro è la mia passione e quando una persona ama quello che fa, non lavora mai ed è per questo che non guardo mai l’orario quando aiuto le persone che hanno bisogno del mio supporto. E naturalmente, la mia famiglia, che viene sempre prima di ogni cosa.

  • Come ricordi il tuo percorso e come hai annunciato la tua gravidanza?

Durante il mio percorso di ricerca della gravidanza ho attraversato diverse fasi. All’inizio ero molto contenta, sentivo che era arrivato il mio momento ed ero molto emozionata. Poi, quando la gravidanza non arrivava, iniziai a pormi mille domande e a vedere donne incinte ovunque. Quindi, successivamente quello che era iniziato come un forte desiderio si è trasformato in un incubo carico di colpa, paura, incertezza e ignoranza.

Il percorso mi ha portato a una disperata ricerca di informazioni poiché mi rifiutavo di pensare che non sarei mai diventata madre. Non era un’opzione nella mia testa. È stato difficile trovare informazioni veritiere e tenere sotto controllo la mia fertilità, ma è stata la cosa migliore che abbiamo fatto. Grazie alle informazioni e proponendo alla nostra dottoressa il miglior trattamento che consideravamo per il nostro caso, sono rimasta incinta.

Dopo alcuni anni, modificando la mia alimentazione e alcune cattive abitudini, sono rimasta incinta spontaneamente. In entrambi i casi ho condiviso la notizia non appena ho scoperto di essere incinta. Volevo godermi la mia gravidanza fin dal primo momento.

  • Come è nata l’idea di creare una Community privata e aiutare donne o coppie che stanno cercando di avere un figlio/a con tecniche di riproduzione assistita?

«Creando una Vida» è nata perché era necessario. Ho condiviso l’idea con la mia Community di YouTube e Instagram e mi hanno sostenuto fin dall’inizio. Avere uno spazio privato per condividere esperienze e per avere informazioni da parte dei migliori professionisti è sicuramente di grande aiuto.Non bisogna sentirsi esagerati per aver fatto un sacco di test di ovulazione e gravidanza, o per aver analizzato tutti i sintomi del proprio corpo, né per volerne parlare in ogni momento. Grazie a «Creando una vida» non c’è più bisogno di stare tutto il giorno a cercare informazioni e investigare su Google su dubbi ricorrenti. Le donne alla ricerca di una gravidanza sono passate dal fare avanti e indietro a tracciare un percorso rettilineo. Ogni risultato positivo che otteniamo è senza dubbio la speranza di altre donne.

  • Ad Ovoclinic ci impegniamo fin dall’inizio a trattare i pazienti con umanità e passione. Per questo, cerchiamo di essere disponibili durante tutto il tempo di cui i pazienti hanno bisogno. Spesso ai pazienti sorgono molti dubbi durante il processo ma standogli vicino tutto va per il meglio. Come ex paziente, ritieni che il supporto e il monitoraggio siano tra gli aspetti più importanti nella scelta di una clinica?

Senza dubbio. Una clinica può essere all’avanguardia e molto ben attrezzata, ma se dietro non c’è un team impegnato ed empatico, può essere un disastro. I pazienti hanno bisogno di una mano che li tenga fermi e li accompagni. Devono avere la possibilità di parlare e di esprimere la propria opinione ma anche di proporre o contraddire senza essere giudicati o messi a tacere. Medico e paziente devono essere una squadra.

  • Il tuo libro “Alla ricerca della fertilità” descrive come si è svolto il tuo percorso e aiuta alle lettrici con consigli e strategie affinché la ricerca di una gravidanza non diventi un incubo. Se dovessi scegliere tra tutti i consigli… Quale sceglieresti?

Sin da piccole ci hanno fatto credere che una gravidanza arriva in modo “naturale” e “veloce” nel momento in cui si decida di avere un figlio, ma non è sempre così. Quando non avviene con rapidità vieni assalita da mille dubbi. Non dare importanza a questo problema e pensare che la gravidanza arriverà quando sarà il momento è un errore.

Proprio come prepariamo un viaggio o un esame, dobbiamo anche preparare una gravidanza, sia per rimanere incinta più velocemente che per avere una gravidanza sana. Per questa ragione, per me l’informazione è potere. Non bisogna avere paura di informarsi perché trovare una soluzione può aiutare molte donne a realizzare il loro sogno il prima possibile. E naturalmente, non vivere tutto questo in solitudine. Bisogna unirsi a persone che ti capiscono e in questo modo la ricerca della gravidanza diventa un percorso più semplice.

  • Che consiglio daresti alle ragazze della tua Community che hanno già fatto diversi tentativi e non hanno ottenuto la beta positiva?

A volte è necessario fermarsi per andare avanti. Non si può prevedere la durata del percorso per la ricerca della gravidanza, pertanto se questo percorso diventa pesante e danneggia a livello emotivo, fare una pausa è curativo. Non c’è bisogno di esitare. Serve per ricaricare le pile e tornare con molta più forza. E ricorda sempre “non è un’ossessione, è un desiderio».

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